Diceva Oriana Fallaci:”niente ferisce, avvelena, ammala, quanto la delusione”.
Ognuno di noi ha i suoi valori: pilastri della propria conoscenza del mondo, di cosa è l’amore, del rispetto, dell’amicizia e anche del buon senso.
Siamo consapevoli del fatto che è impossibile andare in toto d’accordo con persone che conosciamo o che fanno parte della nostra vita.
Tuttavia, esigiamo rispetto; ci aspettiamo, quantomeno, la doverosa fiducia e autenticità: in molti casi questo principio è disatteso.
Le delusioni ti cambiano. Rendono i cuori più freddi, le paure più evidenti e le anime più pesanti.
Capita un po’ a tutti di rimanere delusi. Sono tante le persone che vivono questo senso frammisto di tristezza e frustrazione:
si possono persino attraversare stati psicologici molto dolorosi, al punto di evitare di instaurare relazioni per paura di rivivere la stessa esperienza.
Ebbene è importante sapere che la delusione è un sentimento e non un'emozione. Non si tratta di una semplice reazione ad un evento, ma è implicata anche la nostra cognizione, cioè pensieri, credenze e schemi di ragionamento.
E’ allora importante riconoscere che la delusione è determinata dalle nostre aspettative e non ha realmente a che vedere con l’altra persona; quindi riformulare le aspettative che abbiamo per gli altri in termini più realistici ovvero: stabilire se le attese che avevamo erano realistiche o irrazionali.
Se sono aspettative realistiche, allora possiamo esprimere all’altra persona cosa ci attendevamo e in quale stato d’animo ci ha fatto stare ciò che è successo, senza dare colpe e render la possibilità di rettificare se l’altra persona ha volontà di farlo; individuare delle strategie funzionali a gestire le emozioni scatenate che ci fanno stare male.
Queste esperienze possono rappresentare un nuovo punto di partenza, possono consentire il passaggio ad una nuova prospettiva: imparare ad accettare le imperfezioni, partendo da se stessi, permette di sapere valutare meglio le buone relazioni, di gestire meglio le comunicazioni autentiche e rafforzare la propria stima.
L’essere umano è fatto di contraddizioni che tenta faticosamente di attenuare attraverso i processi di maturazione: l’unica gioia al mondo è cominciare.
Come diceva Cesare Pavese “.. E’ bello vivere perché vivere è cominciare, sempre, ad ogni istante”.